ALLA GRAZIA E ALLA BELLEZZA
La linea dei Malossi. Quella foto, quelle foto in cui siamo tutt'e tre. Immagine felice. Ecco, devi tornare, poiché ne vogliamo altra, di quella felicità. Anche se sei stordito, anche se a volte scappi, c'è sempre qualche passaggio, qualche domanda gentile, qualche attimo. Questa volta veramente pochi e dunque, ce n'è bisogno ancora. Dunque torneremo. Senza portare il male, torneremo. Tic tac, suona la sveglia all'orecchio di Terzani, con l'affacciarsi della morte. Tic tac è bene suoni, prima che venga, prima di lei. Io voglio scrivere e scrivere tanto. Non ho più freno, non voglio più freno a questo desiderio. Scrivere più che ascoltare. Vedere e ricordare. C'è una bellezza speciale nella scrittura, la più semplice, una specie di restituzione alla grazia e alla bellezza, di ogni cosa. Per il solo fatto di essere vista e conservata. Le piccole cose, i piccoli dettagli che fanno la differenza. E' una scrittura bellissima quella che ho potuto praticare nei mesi di Firenze. Senza complicazioni, il più possibile semplice. I dettagli che raccontano la profondità dei gesti, l'anima che gli soffia dentro. Uno sguardo, una mano, tutto l'umano racchiuso, contenuto nel cavo, nel vuoto aperto di una mano. Anche la tua mano si posava sulla mia nuca. Lo hai fatto più volte, spesso con sorriso, gesto felice. Come questa continuità che ci lega, come questa sopravvivenza gentile della nostra genia, questa prosecuzione che vorrei ancora alimentare. Altra felicità, altri sorrisi e sguardi.
Commenti
Posta un commento